Lotto di produzione: è sempre obbligatorio? Quando e come indicarlo [Guida 2025]
L’indicazione del lotto è un obbligo normativo nella maggior parte dei casi e rappresenta un presidio fondamentale per la sicurezza alimentare. Conoscere le regole ed evitare gli errori più comuni ti mette al riparo da sanzioni e problemi gravi. Con questo articolo esploreremo a fondo l’argomento, capendo in quali casi il lotto va obbligatoriamente inserito e in quali no, quali sono gli errori più comuni nella gestione dei lotti e le possibili sanzioni e come facilitarne la gestione quotidiana grazie a software digitali automatizzati. In più l’articolo contiene una checklist di autovalutazione per capire se si sta lavorando bene in materia di lotti o se c’è bisogno di rivedere qualcosa nel processo di produzione o confezionamento.
Indice dei contenuti
Cos’è il lotto di produzione e a cosa serve
Il lotto di produzione, o semplicemente “lotto”, è un codice alfanumerico che identifica un gruppo di alimenti prodotti, fabbricati o confezionati in condizioni sostanzialmente identiche. Si tratta di un elemento fondamentale per la tracciabilità alimentare e per garantire la sicurezza dei consumatori.
Secondo la definizione della Direttiva 2011/91/UE, recepita in Italia dal Decreto Legislativo 231/2017, il lotto è: “Un insieme di unità di vendita di un alimento prodotto, fabbricato o confezionato in circostanze praticamente identiche.”
Questo codice deve essere applicato su ogni confezione o unità di vendita destinata al consumatore finale e ha lo scopo di:
- Tracciare l’origine e la cronologia di produzione o confezionamento
- Rendere possibile un richiamo selettivo dei prodotti in caso di allerta sanitaria
- Supportare i controlli delle autorità competenti (NAS, ASL, Ispettorato)
- Dimostrare la conformità del processo produttivo nell’ambito del sistema HACCP
- Facilitare la gestione del magazzino e delle scorte per data o fornitura
I riferimenti normativi principali
Il lotto è previsto da diverse normative europee e nazionali, che ne definiscono obbligatorietà, finalità e modalità di indicazione. Qui le citiamo in via sommaria affinché chiunque possa, se vuole, approfondirle.
- Direttiva 2011/91/UE del Parlamento europeo e del Consiglio – Regola specificamente l’indicazione del lotto per i prodotti alimentari preimballati.
- Regolamento (CE) n. 178/2002 – Stabilisce i principi generali della sicurezza alimentare e la responsabilità della tracciabilità lungo tutta la filiera.
- Regolamento (CE) n. 852/2004 – (Parte del “Pacchetto Igiene), obbliga gli operatori del settore alimentare (OSA) ad attuare sistemi di autocontrollo (HACCP), inclusa la gestione dei lotti.
- Decreto Legislativo 231/2017 – Recepimento italiano della Direttiva 2011/91/UE – riporta sanzioni specifiche per mancata indicazione del lotto o indicazione errata.
- Regolamento (UE) 1169/2011 – Sebbene focalizzato sull’etichettatura generale, sottolinea il principio di trasparenza e tracciabilità per le informazioni fornite ai consumatori.
Questi riferimenti normativi impongono all’operatore del settore alimentare di assicurare una piena rintracciabilità, documentando ogni lotto e garantendo che l’informazione sia leggibile, indelebile e accessibile su ogni prodotto finale.
Il lotto è sempre obbligatorio indicarlo? Cosa dice la legge
Sì, nella maggior parte dei casi l’indicazione del lotto di produzione è obbligatoria per legge, soprattutto per tutti i prodotti alimentari preimballati. Lo stabilisce la Direttiva 2011/91/UE, recepita in Italia dal D.Lgs. 231/2017, che impone l’obbligo di riportare in etichetta un codice che identifichi un gruppo omogeneo di unità di vendita prodotte nelle stesse identiche condizioni.
Il lotto è uno strumento essenziale per la rintracciabilità alimentare, che permette a tutti gli operatori del settore alimentare (OSA) di poter ricostruire in qualsiasi momento la provenienza e il destino dei prodotti. La finalità di questo obbligo è garantire la possibilità di intervenire rapidamente in caso di rischio sanitario, richiamo, contaminazione o ispezione, limitando i danni economici e tutelando la salute pubblica. L’indicazione del lotto è anche parte integrante del sistema HACCP, come previsto dal Reg. CE 852/2004, che richiede una documentazione puntuale di ogni fase del processo produttivo.
Quindi, sintetizzando: se il prodotto è confezionato e destinato alla vendita, il lotto va sempre indicato, salvo specifiche eccezioni previste dalla normativa (vedi paragrafo successivo).
Quando è possibile non riportare il lotto in etichetta
Ci sono alcune deroghe previste dalla normativa, in cui l’indicazione del lotto non è necessaria. Ecco i principali casi:
- Prodotti venduti sfusi direttamente al consumatore finale (es. al banco o in mercati locali);
- Prodotti confezionati al momento della vendita, su richiesta del cliente;
- Confezioni molto piccole, dove l’indicazione del termine minimo di conservazione (TMC) è già presente e univoca (es. bustine monodose);
- Acque minerali e bevande analcoliche in contenitori superiori a 5 litri.
Anche in questi casi, è comunque obbligatorio indicare il lotto nei registri interni, per garantire la tracciabilità. L’assenza in etichetta non esonera, infatti, il produttore dall’obbligo di rintracciabilità documentale.
Come si indica correttamente un lotto di produzione
Il lotto può essere espresso in diverse forme, purché sia chiaro, leggibile e indelebile. Le opzioni più comuni includono:
- Codice alfanumerico (es. L240705)
- Data di produzione o confezionamento (se indicata in forma non ambigua)
- Codice interno assegnato digitalmente
Tuttavia, deve possedere obbligatoriamente dei requisiti, ovvero:
- Deve essere preceduto dalla lettera “L”, a meno che non sia già identificabile in altro modo (es. data singola inequivocabile);
- Deve essere facilmente leggibile sull’etichetta o sul contenitore;
- Non deve essere confuso con altre informazioni (es. codice a barre, prezzo, ecc.).
Errori comuni da evitare nella gestione dei lotti
Gestire correttamente i lotti di produzione è fondamentale non solo per rispettare la normativa, ma anche per garantire ordine e sicurezza in tutti i processi di produzione e in merito ai prodotti finiti. Tuttavia, sono ancora molti gli operatori — soprattutto nei piccoli laboratori o tra gli artigiani — che commettono errori apparentemente minori ma potenzialmente molto gravi.
Uno degli errori più comuni è riutilizzare lo stesso codice lotto per produzioni diverse. Altre criticità frequenti sono: l’assenza di registrazione interna, l’utilizzo di codici scritti a mano e poco leggibili o, addirittura, l’omissione totale del lotto in etichetta, per dimenticanza o disinformazione.
Spesso si sottovaluta anche l’importanza di collegare il lotto agli ingredienti, ai fornitori e alla data di produzione, compromettendo la tracciabilità completa in caso di controllo o allerta. Un altro errore diffuso è usare codici ambigui o non strutturati, che non seguono una logica chiara (ad esempio: numeri casuali non riconducibili a una data o a un ciclo produttivo). Tutto ciò può portare a ritiri forzati dal mercato, blocchi della produzione, o sanzioni rilevanti durante un’ispezione. Prevenire questi problemi significa costruire un sistema di gestione preciso, documentato e, possibilmente, automatizzato, così da ridurre il rischio di errore umano e una possibile perdita di fiducia da parte dei consumatori.
Cosa si rischia se il lotto è assente, errato o mal gestito
La mancata o scorretta indicazione del lotto di produzione può comportare sanzioni economiche anche gravi, oltre a seri problemi in fase di controllo sanitario. In Italia, il Decreto Legislativo 231/2017, che recepisce la Direttiva 2011/91/UE, prevede multe fino a 9.500 euro per ogni singola violazione legata all’etichettatura del lotto. Le sanzioni variano in base alla gravità dell’infrazione, alla reiterazione e all’impatto potenziale sulla sicurezza del consumatore.
Ma non si tratta solo di multe: in caso di ispezione da parte di NAS o ASL, un lotto non rintracciabile o non documentato può comportare il blocco temporaneo della produzione, il ritiro dei prodotti dal mercato, o nei casi più gravi, la sospensione dell’attività. Anche errori considerati “formali” — come un lotto illeggibile, scritto a mano o facilmente cancellabile — possono essere sanzionati.
Infine, non avere un sistema di lotti ben strutturato comporta rischi reputazionali: un richiamo mal gestito o una mancata tracciabilità possono compromettere la fiducia di clienti e rivenditori. Prevenire è molto più semplice (ed economico) che rimediare dopo. Automatizzare la gestione dei lotti con un software come Labelfy ti protegge da questi rischi e ti mette al riparo da brutte sorprese.
Check-list rapida per capire se stai gestendo correttamente i lotti di produzione
Anche se pensi di essere in regola, la gestione dei lotti è spesso un punto debole, soprattutto per chi lavora con strumenti manuali o senza un sistema strutturato. Ecco una checklist rapida per verificare se stai davvero operando in modo sicuro e conforme.
Checklist di autovalutazione
- Usi sempre un codice lotto univoco per ogni nuova produzione o confezionamento?
- Il codice è leggibile, indelebile e strutturato con logica (es. data + progressivo)?
- Indichi il lotto in modo chiaro, corretto e indelebile sull’etichetta o sulla confezione?
- Mantieni un registro aggiornato che collega lotto, ingredienti, date e fornitori?
- Sei in grado di recuperare i dati di un lotto, in pochi minuti, in caso di controllo?
- Eviti di riutilizzare codici lotto per produzioni differenti?
- Il lotto è collegato alla documentazione HACCP e alla tracciabilità?
- Hai eliminato l’uso di codici scritti a mano o non standardizzati?
Se hai risposto “NO” a una o più domande, be’ è il momento di passare a
Labelfy, il software che ti aiuta a correggere tutto questo in modo semplice e automatico e a generare etichette a norma in pochi click, senza stress.
Come semplificare tutto con un software di etichettatura e tracciabilità
Oggi esistono soluzioni digitali che automatizzano la gestione dei lotti, evitando errori e perdite di tempo. Tra queste, Labelfy è una delle più intuitive e complete.
Con Labelfy puoi:
- Generare automaticamente un codice lotto univoco per ogni produzione
- Associare ogni lotto a ingredienti, date, fornitori e schede HACCP
- Stampare il lotto direttamente sulle etichette, senza doverlo inserire a mano
- Recuperare lo storico in pochi secondi, in caso di controllo o problema
Questo approccio ti permette di essere sempre conforme alla normativa, risparmiare tempo e ridurre lo stress legato ai controlli sanitari e alla gestione quotidiana. Inoltre, Labelfy è molto semplice e intuitivo e può essere utilizzato da chiunque da qualsiasi dispositivo mobile (telefono, tablet, pc). Se vuoi che i tuoi prodotti siano sempre a regola, affidati a Labelfy, prenota una demo gratuita.
